La situazione emergenziale causata dalla pandemia ha portato alla ridefinizione di alcune priorità, non solo a livello dei singoli individui ma anche nel mondo delle imprese. Sempre più imprenditori si stanno orientando verso un “nuovo modo di fare business” non più focalizzato esclusivamente al mero profitto ma anche orientandosi alla creazione di “buone pratiche” con impatto positivo su società e ambiente.
L’Italia, con la Legge di Stabilità del 2016, rappresenta il primo paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, ad aver riconosciuto uno specifico status giuridico a queste imprese a duplice finalità definendole società benefit(SB).
Ad oggi sono quasi 1.000 le imprese che hanno scelto di modificare il loro status legale da semplici SRL o SPA, acquisendo la qualifica di Società Benefit. Questo avviene non solo a livello di grandi aziende, bensì anche di aziende medio-piccole che hanno compreso che un percorso in questa direzione non è più rinviabile.
Le Società Benefit, così come definite dalla normativa italiana, sono quelle società che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.
Perché diventare società benefit?
- Vantaggio reputazionale come impresa che opera in modo responsabile e pioniera di un cambiamento epocale del concetto di business che restituisce valore alla società̀ e all’ambiente.
- Facilità nell’ottenere finanziamenti e capacità di attrarre investimenti a impatto sociale.
- Credito d’imposta pari al 50% dei costi sostenuti per la costituzione o la trasformazione in società̀ benefit (art. 38- ter. – LEGGE 17 luglio 2020, n. 77)”.
- Ottenere criteri di premialità nei bandi di gara pubblici (emendamento all’art.49 del DDL 2220).
- Attrarre i consumatori sempre più̀ orientati ad acquistare prodotti di imprese che prestano particolare attenzione alla sostenibilità̀.
- Protezione legale degli amministratori e sicurezza per soci e stakeholder di perseguire nel tempo le finalità̀ di beneficio comune e di darne conto in modo trasparente.
- Capacità di attrarre giovani talenti in un contesto in cui gli obiettivi aziendali sono tra i criteri di scelta dell’occupazione.
La nuova disciplina non comporta per le SB alcun vantaggio sotto il profilo dei benefici fiscali, sgravi contributivi o agevolazioni finanziarie, non consente alcuna deroga alla disciplina societaria e impone particolari oneri di rendicontazione. Ciò nonostante l’adozione di questa innovativa forma giuridica può ritenersi economicamente appetibile per i motivi citati poco sopra. In particolare, con riferimento all’alto valore reputazionale collegato alla qualifica “benefit”: si ricorda che la Società Benefit può introdurre, accanto alla denominazione sociale, le parole: «Società benefit» o l’abbreviazione: «SB» e utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso terzi (comma 379). È innegabile che presentarsi sul mercato come Società Benefit comporti una maggiore attrattiva verso il cliente finale, oggi sempre più attento e sensibile alle scelte sostenibili fatte dalle imprese produttrici o di distribuzione.
A cura di: Dott.ssa Alessandra Gervasi |