5G: le opportunità e le sfide ancora aperte.

Una generazione per ogni decennio. A partire dall’1G degli anni ’80, ogni decade ci porta una nuova generazione di tecnologie per interconnessioni mobili.
Non sorprende, quindi, che gli anni 2020 saranno caratterizzati dal 5G così come è lecito attendersi che il decennio 2030 ci condurrà alla maturità della sesta generazione. Ad ogni generazione, banda più ampia, tipicamente di un ordine di grandezza, minore latenza, e maggiore capacità nel numero di dispositivi interconnessi. Eppure, nessun’altra generazione come la quinta è divenuta oggetto di acceso dibattito geopolitico-industriale. Al confronto, il 4G è passato inosservato.

L’interesse strategico del 5G deriva dall’obiettivo di connettere tutto il mondo a banda larga, così come il 6G ha l’ambizione di abilitare le connessioni anche dagli oceani grazie a un’integrazione con la rete satellitare. Connettere tutti gli oggetti e le persone significa aver la possibilità di controllare non tanto i contenuti che saranno cifrati, ma i metadati e, ove necessario, favorire, rallentare o impedire tali interconnessioni. Tuttavia, simili scenari non costituiscono il focus di questa nota.

C’è molto entusiasmo intorno al 5G, ai limiti dell’esagerazione, come se scoprissimo per la prima volta le connessioni a banda larga e le possibili applicazioni.

Tuttavia, c’è una novità dirompente: il 5G realizza il sogno di un Internet mobile a banda (veramente) larga. Il suo avvento non sarà la soluzione di tutti i problemi di digital divide né ci condurrà in un futuro da fantascienza. Almeno, non da subito. Rimane una potente tecnologia abilitante che, tuttavia, per esprimere le sue potenzialità, avrà bisogno di essere abilitata mediante nuove applicazioni innovative, la maggior parte da inventare e soprattutto da realizzare.

Una volta resi disponibili e affidabili tutti gli strumenti del 5G, ci sono tre livelli da considerare, a complessità crescente: infrastruttura, gestione e applicazioni. L’installazione di antenne per le microcelle 5G è un’opera costosa ma praticabile, la loro gestione efficiente presenta problemi ancora da risolvere, la realizzazione di nuovi servizi mobili, magari integrati con nuovi materiali interconnessi e con applicazioni di realtà aumentata, presenta ampi spazi di ricerca e sviluppo.
Il 5G sarà di impatto solo se si realizzeranno applicazioni innovative scalabili, sicure e affidabili in grado di sfruttare le innumerevoli potenzialità della banda larga in mobilità. La partita dell’innovazione a valore aggiunto del 5G si gioca a livello gestionale e applicativo, mentre la ricerca nel settore delle telecomunicazioni è già proiettata verso il 6G: interconnettere tutto il pianeta che è costituito al 70% da oceani; una meravigliosa opportunità per la nascente blue economy. Tornando con i piedi sul terreno, rimangono da risolvere problemi gestionali e la realizzazione di nuove applicazioni.

fonte: L'ingegnere Italiano - Consiglio Nazionale degli Ingegneri