Entro il 2014 almeno il 50% degli appalti della Pubblica Amministrazione nei settori coinvolti dovrà essere “verde”. Questa l’ambizione dell’aggiornamento del Piano d’azione nazionale per il Green Public Procurement (GPP) approvato con Dm Ambiente 10 aprile 2013.
Il nuovo piano d’azione per gli acquisti “verdi” delle pubbliche Amministrazioni nell’aggiornare il precedente approvato con Dm 11 agosto 2008, tiene conto, oltre che delle novità normative degli ultimi anni (tra cui il Dpr 207/2010 regolamento di attuazione del Dlgs 163/2006 sugli appalti pubblici), anche delle indicazioni dell’Unione europea che considerano strategico il settore degli appalti, e degli appalti “verdi” in particolare, sottolineandone la finalità non solo di tutela ambientale ma anche di tutela sociale e di stimolo all’innovazione (aggiudicare non al prezzo più basso ma al costo più basso che tiene conto delle esternalità ambientali).
In tale senso va letta la spinta all’utilizzo nell’ambito del Piano stesso, della Guida per l’integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici (Dm 6 giugno 2012). Sulla base delle indicazioni del Piano, tra il 2009 e il 2012 con diversi decreti sono stati definiti i criteri ambientali minimi per gli appalti verdi dei vari settori inclusi nel Piano d’azione e che per l’acquisto delle auto l’appalto verde non è una facoltà per la Pa ma un obbligo (Dlgs 24/2011).