Certificazione antimafia: perché iscriversi nella “white list”

Iscriversi alla “white list” della Prefettura può essere utile per accelerare il rilascio delle autorizzazioni destinate alle imprese che devono lavorare nei settori più sensibili, come quello ambientale.
Da un anno la documentazione antimafia viene rilasciata dalle Prefetture attraverso l’acquisizione telematica dei dati mediante le banche dati del CED interforze del Ministero dell’Interno insieme a quella delle Camere di Commercio.
La documentazione antimafia deve essere richiesta nel caso di rapporti contrattuali con amministrazioni ed enti pubblici o società private concessionarie di opere pubbliche, come appalti di lavori, forniture di beni e servizi, erogazioni di finanziamenti, ma anche autorizzazioni per inizio di attività.
La richiesta della documentazione antimafia da parte dell’ente pubblico che procede può però comportare un rallentamento nei tempi di emissione dei provvedimenti necessari alle imprese.
Per ovviare a questo problema, la miglior soluzione potrebbe essere utilizzare la “white list” per quelle imprese, fornitori, prestatori di servizi ed esecutori delle attività ritenute più a rischio.
I settori di attività interessati sono i seguenti: trasporto di materiali a discarica per conto terzi; trasporto e smaltimento di rifiuti sempre per conto terzi; estrazione; fornitura e trasporto di terra, materiali inerti, calcestruzzo, bitume; noli a freddo di macchinari; noli a caldo; fornitura di ferro lavorato; autotrasporti per conto terzi; guardiania dei cantieri.
La procedura consiste nell’iscrizione che potrà essere richiesta dal titolare dell’impresa o dal suo legale rappresentante, indicando i settori di attività, preferibilmente per via telematica in una specifica lista tenuta dalla Prefettura.
Sarà quindi compito della Prefettura competente (individuabile sulla base della sede dell’impresa) rilasciare il provvedimento d’iscrizione dopo aver compiuto le relative verifiche, pubblicando l’avvenuta iscrizione nella “white list” sul proprio sito istituzionale.
Le “stazioni appaltanti” non dovranno più richiedere la certificazione antimafia per quelle imprese iscritte nella “white list”. L’iscrizione negli elenchi è volontaria e conserva efficacia per 12 mesi.
L’iscrizione nella “white list” è aperta non solo agli operatori economici che hanno una sede nello Stato (sia essa legale o secondaria con rappresentanza stabile ai sensi dell’art. 2508 c.c.) ma anche ad imprese “straniere”, cioè prive di una sede secondaria con rappresentanza stabile in Italia (art. 1, comma 2, lettera f).
Per ogni informazione e per i modi di iscrizione nella “white list”, consultare il sito internet della Prefettura territorialmente competente.

Fonte: Camera di Commercio di Firenze