D.Lgs 231/01 – Responsabilità amministrativa d’Impresa

Che cos’è … reati e sanzioni

Il Decreto Legislativo 231/2001 ha introdotto per la prima volta in Italia il concetto di responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da amministratori, apicali, manager o dipendenti, collegando ad esse pesanti sanzioni pecuniarie o interdittive.

In particolare, in aggiunta alla responsabilità della persona fisica che realizza l’eventuale fatto illecito,  tale disposizione ha introdotto la responsabilità in sede penale delle persone giuridiche quali ad esempio le Società per cui lavorano.

I destinatari di tale Decreto sono gli enti dotati e non di personalità giuridica quali, ad esempio, Spa, Srl, Sapa, Snc, Sas, associazioni, cooperative, fondazioni, enti economici sia privati che pubblici e,  più in generale,  tutte le imprese organizzate in forma societaria. La normativa è esclusa solo per le imprese individuali.

Inoltre, la legge delega per il Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul lavoro, il D.LGS. 123/07, con l’articolo 9 ha introdotto la Disciplina della responsabilità amministrativa degli Enti anche per i reati colposi derivanti da infortuni sul lavoro o malattie professionali. In forza di questa disposizione normativa, ora inserita nel D.LGS. 81/08, art. 30, l’Azienda è chiamata a rispondere delle conseguenze del reato commesso dai suoi Amministratori o dal suo personale dipendente con sanzioni pecuniarie e, nei casi più gravi, o in caso di reiterazione del reato, con sanzioni penali, come l’interdizione dell’attività o il divieto di lavorare con le Pubbliche Amministrazioni.

I principali reati previsti da tale decreto sono quelli verso le Pubbliche Amministrazioni (quali truffa, concussione, corruzione, indebita percezione di erogazioni pubbliche,ecc) e la maggior parte dei reati societari (falso in bilancio, false comunicazioni sociali, aggiotaggio, ecc). Vi sono inoltre reati legati ad eversione e terrorismo, delitti contro la persona, falsificazione di monete e reati transnazionali. La tendenza, comunque, è quella di inserire COMPLETAMENTE in futuro all’interno del Decreto anche reati in materia ambientale, di sicurezza sul lavoro e sfruttamento della manodopera (come già detto, in parte già presenti tuttora).

Le sanzioni previste per gli illeciti amministrativi sono molto severe e si distinguono in:

  • sanzioni pecuniarie;
  • sanzioni interdittive ( interdizione dall’ esercizio di attività, sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze e concessioni, divieto di contrarre con la P.A, esclusione da finanziamenti e contributi, divieto di pubblicizzare beni e servizi),
  • confisca;
  • pubblicazione della sentenza;

Quella pecuniaria e la confisca sono obbligatorie, cioè vengono sempre applicate in caso di condanna.
Le sanzioni interdittive e la pubblicazione della sentenza vengono disposte dal giudice nei casi previsti dal decreto.

Le sanzioni interdittive possono essere applicate nei confronti delle imprese, già nella fase d’indagine, come misura cautelare.

Perché adottare un modello organizzativo

L’impresa può essere esentata dalla responsabilità (art. 6 del D.LGS. 231/01) se fornisce la prova di aver efficacemente adottato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi, di vigilare sull’osservanza di tali modelli e che il reato è stato attuato da un soggetto che abbia eluso fraudolentemente i modelli di organizzazione e controllo.

In altri termini L’ADOZIONE DI UN MODELLO ORGANIZZATIVO ESCLUDE LA COLPA DELLA SOCIETÀ per il compimento dei reati da parte dei propri dipendenti o collaboratori, NON è una misura OBBLIGATORIA ma resta L’UNICA FORMA DI DIFESA PER L’AZIENDA.

L’ adozione di un modello organizzativo e di gestione risulta fondamentale non solo per le imprese che hanno rapporti con le Pubbliche Amministrazioni (partecipazione a gare, contributi pubblici, ecc) ma anche per tutte quelle che rischiano di incorrere in illeciti societari.

I vantaggi che derivano dall’ introduzione di un modello organizzativo possono essere molteplici,  quali ad esempio:

  • ESONERO della responsabilità della società per gli illeciti realizzati da amministratori e dipendenti;
  • RIDURRE il rischio di illeciti;
  • MIGLIORAMENTO dell’ immagine aziendale;
  • FACILITAZIONE dell’ accesso al credito bancario o per l’ ottenimento di finanziamenti pubblici;
  • AUMENTARE il vantaggio competitivo dell’ azienda basando la policy su principi di integrità etica;
  • VANTAGGI ORGANIZZATIVI: permette di migliorare e ottimizzare tutti i processi aziendali eliminando la presenza spesso di inutili “doppioni” e RAFFORZA I SISTEMI DI CONTROLLO;
  • REQUISITO DI QUALIFICAZIONE:possibilità di esibire il Modello 231 come requisito di qualificazione dell’Albo fornitori e committenti.

 D.Lgs 231/01 – Estensione ai reati ambientali

Con il Decreto Legislativo 7 luglio 2011, n. 121 è stato introdotto un nuovo articolo (il 25–undecies, rubricato come “Reati ambientali”) nel D.Lgs 231/01. La nuova norma inserisce i reati contro l’ambiente fra quelli che fanno scattare la responsabilità amministrativa (le relative sanzioni) per le società e gli enti.

Gli ecoreati inseriti nella legge comprendono:

  • Scarico di acque reflue contenenti sostanze pericolose senza o in violazione delle autorizzazioni, o superando i valori limite;
  • Raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione;
  • Realizzazione e gestione di discariche non autorizzate;
  • Attività non consentite di miscelazione di rifiuti;
  • Inquinamento di suolo, sottosuolo, acque superficiali o acque sotterranee senza effettuare le relative bonifiche;
  • Trasporto di rifiuti pericolosi senza idonea documentazione o con documentazione incompleta o inesatta;
  • Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti;
  • Gestione abusiva di rifiuti;
  • Violazione dei valori limite di emissione;
  • Produzione, consumo, importazione, esportazione, detenzione e commercializzazione di sostanze lesive dell’ozono.

Le aziende se vogliono evitare possibili conseguenze sanzionatorie dovute al comportamento dei loro organi, devono dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare le condotte scorrette. In pratica, devono implementare opportuni modelli organizzativi e di controllo, come i sistemi di gestione ambientale. Questi strumenti, previsti dalla Legge, se correttamente adottati hanno un’efficacia esimente della responsabilità dell’organizzazione.

Per saperne di più partecipate al Nostro seminario conoscitivo che si terrà il 22 Luglio dalle ore 9:30 alle ore 12:00 presso le Stanze Teatro Comunale Guglielmi, Massa.

 A cura di: Dott.ssa Alessandra Gervasi