Esempio di un controllo ambientale ARPAT

Controllo ARPAT presso una ditta di tintura e stampa tessuti di Prato

ARPAT ha effettuato un’ispezione ambientale presso una ditta tessile di Prato, settore rientrante nel progetto speciale voluto dal Presidente della Regione per combattere l’economia sommersa. Progetto che viene attuato in in collaborazione con le Procure di PO-FI-PT e la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Firenze.
La ditta ispezionata, di proprietà di cittadini cinesi, svolge attività di “rifinizione e stampaggio tessuti”; si tratta di una tipologia produttiva piuttosto diffusa nel distretto pratese: sono attualmente presenti oltre 100 aziende analoghe.
I sopralluoghi hanno preso in considerazione diversi aspetti ambientali connessi con la gestione dei rifiuti, degli scarichi e delle emissioni in atmosfera, accertando diverse irregolarità di tipo ambientale, fra le quali alcune anche di rilievo penale:
* abbandono rifiuti pericolosi,
* deposito incontrollato sul suolo di rifiuti pericolosi e non,
* esercizio in assenza di autorizzazione integrata ambientale.

In considerazione di tutte le irregolarità riscontate (descritte più in dettaglio di seguito), il Dipartimento ARPAT di Prato ha provveduto ad informare degli esiti dell’ispezione le Amministrazioni competenti, Provincia e Comune, chiedendo di porre in essere i necessari provvedimenti amministrativi volti a sanare la situazione di irregolarità rispetto all’autorizzazione AIA ma anche Dipartimento di Prevenzione ASL e INAIL, fermo restando la dovute comunicazioni per le sanzioni rilevate tra cui alla Procura per tutti gli aspetti di carattere penale.

Rifiuti
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti sono state rilevate difformità sia amministrative che penali riconducibili alla irregolare gestione delle fasi di separazione, raccolta, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti dall’attività, classificabili in parte pericolosi ed in parte non pericolosi.
I rifiuti pericolosi costituiti da imballaggi contaminati da sostanze pericolose, alcuni con caratteristiche di infiammabilità ed in pessime condizioni di conservazione, erano stoccati in maniera incontrollata soprattutto nell’area esterna di pertinenza dell’azienda.
Altri rifiuti, rinvenuti presso la ditta, sono classificabili come non pericolosi: ritagli di tessuti, imballaggi di plastica, legno e rifiuti assimilabili altri urbani, come vetro e carta..
L’esame del registro di carico e scarico ha confermato gravi irregolarità di gestione; infatti le operazioni progressive di carico e scarico non risultavano, correttamente numerate ed a volte mancavano o erano incompleti i riferimenti ai formulari di smaltimento dei rifiuti mentre la quasi totalità delle operazioni di registro in carico e scarico avveniva nello stesso giorno dello smaltimento.
Proposte di adozione di provvedimenti da parte degli enti nei confronti dell’azienda relativi a:
* la ripulitura di tutte le pertinenze esterne dello stabilimento dai rifiuti di varia tipologia depositati in maniera incontrollata. Presentazione di un piano di indagine per valutare il rispetto delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione per l’area in oggetto, a seguito della rimozione dei rifiuti.
* la razionalizzazione delle zone dedicate al deposito temporaneo dei rifiuti, distinte per tipologia e identificate da apposita cartellonistica, su superficie impermeabile e in condizioni di protezione dalla pioggia.

Scarichi idrici
L’ispezione ha riguardato anche gli scarichi in fognatura dei reflui liquidi industriali prodotti dall’attività, che vengono stimati per il 2013 in circa 73.216 m3, sulla base delle quantità registrate per i sistemi di approvvigionamento in uso: acquedotto industriale e pozzi.
Gli scarichi sono costituiti da reflui industriali derivanti dal lavaggio in continuo ad umido, dai macchinari per la tintura in pezza, per la stampa, per la tintura in capo e per la tintura a freddo, dagli impianti di abbattimento ad umido dei fumi derivanti dalle ramose1, dalla fase di pesatura colori, dai contro lavaggi delle resine a scambio ionico per l’addolcimento dell’acqua utilizzata nel processo, dell’impianto ad osmosi e dall’impianto di produzione di aria compressa.
Durante il controllo sono state riscontrate irregolarità per la rete delle acque meteoriche dilavanti del piazzale che confluiscono direttamente nella rete delle acque reflue.
Proposte di adozione di provvedimenti da parte degli enti nei confronti dell’azienda relativi a:
* l’effettuazione dei lavori necessari alla realizzazione di una linea separata di raccolta delle acque meteoriche al fine di evitare che queste confluiscano nelle condutture delle acque reflue nonché la chiusura della vasca di raccolta dei reflui industriali stessi prima della griglia leva pelurie e del pozzetto di ispezione. Quest’ultimo da sigillare;
* la realizzazione dei lavori necessari a sigillare la testata dei pozzi artesiani posti nel piazzale asfaltato interno allo stabilimento per evitare il rischio di contaminazione delle acque di falda in caso di sversamenti accidentali.

Emissioni in atmosfera
Per le emissioni in atmosfera, che derivano dagli impianti di abbattimento a umido a servizio delle ramose, delle macchine da stampa e del banco di pesatura sono state rilevate irregolarità riguardanti il mancato rispetto delle prescrizioni indicate nell’atto autorizzativo relativamente alla registrazione delle manutenzioni e delle tarature dell’analizzatore in continuo installato su una delle emissioni.
E’ stato inoltre verificato che il prodotto chimico, contenete solventi, utilizzato nel processo di stampa per fare aderire sul rullo la peluria presente sul tessuto da stampare, viene spruzzato su una macchina da stampa collocata in un’area priva di captazione dell’aria.
Proposte di adozione di provvedimenti da parte degli enti nei confronti dell’azienda relativi a:
* richiamo al rispetto delle prescrizioni autorizzative inerenti le emissioni in atmosfera in relazione alla tenuta dei registri ed alla manutenzione degli impianti di abbattimento;
* la predisposizione di idoneo punto di prelievo su una emissione (presenza di bocchetta per il prelievo con relazione attestante l’idoneità dell’ubicazione della stessa);
* la richiesta di una relazione tecnica inerente un particolare prodotto chimico, ai fini della valutazione della necessità di captazione dell’aerosol nel sito di utilizzo e dell’eventuale necessità di autorizzazione.

Altre problematiche
Per quanto attiene le verifiche inerenti lo stato di attuazione delle BAT (Best available techniques ovvero migliore tecnica disponibile), obbligatorie per le aziende soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), la ditta risulta priva di un sistema di gestione ambientale aziendale e non è presente una gestione pianificata ed organizzata degli elementi alla base dell’impatto ambientale dell’azienda (prodotti chimici, macchinari ed apparecchiature, risorsa energetica ed idrica).
L’aspetto più critico riguarda la gestione dei prodotti chimici, contenuti in cisterne di plastica ed in fusti di plastica di diverse dimensioni con rischio di contaminazione in caso di fuoriuscita sia delle acque meteoriche che delle reti fognarie interne che conducono allo scarico. Nelle aree esterne i fusti sono esposti all’azione delle acque meteoriche, e si notano, in vari punti, segni di sversamento dei prodotti.
Per alcuni prodotti emergono anche diverse problematiche documentali come la mancanza di schede di sicurezza o schede di sicurezza non aggiornate o ancora la presenza di prodotti chimici non registrati nell’elenco dei prodotti detenuti.
Proposte di adozione di provvedimenti da parte degli enti nei confronti dell’azienda relativi a:
* l’attuazione delle azioni, con scadenza settembre 2011, non ancora effettuate, previste dall’azienda nell’elaborato BAT;
* una ricognizione di tutti i prodotti chimici presenti in azienda, stoccaggio degli stessi per tipologia ed in locali adibiti, nonché l’aggiornamento delle relative schede di sicurezza;
* lo stoccaggio di fusti e cisterne dei prodotti in uso con idonei sistemi di contenimento degli sversamenti;
* l’individuazione di procedure per la gestione dei macchinari e apparecchi in genere, finalizzate alla corretta manutenzione degli stessi;
* attività di formazione/informazione documentata nei confronti del personale dell’azienda volta a far acquisire una pratica di lavoro nel rispetto delle regole individuate.

La gestione del personale
In relazione al controllo sono state anche acquisite le copie del “Libro Unico del Lavoro” vidimato dall’INAIL. E’ stato rilevato che in tali documenti emerge che la maggior parte dei dipendenti sono assunti con contratti a part-time a 10 ore settimanali (con fasce orarie lavorative giornaliere di 2 ore)> ragionevolmente non compatibili con il ciclo produttivo dell’azienda che prevede lavorazioni che impiegano, per arrivare a conclusione, almeno il doppio del tempo, ovvero 4 ore. Per cui risulta poco “realistica” la gestione dell’azienda con il numero complessivo di personale previsto in organico.

1 La ramosa è la macchina utilizzata prevalentemente per l’asciugatura in continuo del tessuto per mezzo di un flusso di aria calda.

Fonte: ARPAT