Fondi Interprofessionali per la formazione

I Fondi Paritetici Interprofessionali sono stati creati dalla legge n°388/2000 e consentono la formazione professionale continua dei dipendenti delle aziende: un’azienda può scegliere di destinare una quota pari allo 0,30% dei contributi previdenziali che versa all’ INPS per finanziarie iniziative pubbliche di formazione e aggiornamento dei lavoratori a cui poi far accedere i propri dipendenti. Esistono Fondi Paritetici Interprofessionali per diverse attività professionali a cui un’ azienda può far riferimento, in base al proprio settore di competenza.
Sono le stesse rappresentanze delle parti sociali che promuovono i Fondi Paritetici Interprofessionali, tramite degli specifici accordi e protocolli interconfederali stipulati tra i sindacati dei lavoratori e quelli dei datori di lavoro più importanti a livello nazionale e coordinati dall’ amministrazione statale e da quelle locali.
Aderendo ad un Fondo e finanziandolo, un’ azienda avrà accesso ad attività formative per i propri dipendenti: sono gli stessi Fondi che stabiliscono con precisione, attraverso avvisi e bandi pubblici, le modalità di adesione; l’ amministrazione di un Fondo Paritetico Interprofessionale organizza piani formativi territoriali, aziendali o settoriali: le imprese possono accedervi in forma associativa oppure singolarmente, in base al tipo di attività proposta.
Grazie alla legge n°289/02, che ha riformato in parte la regolamentazione dei Fondi Paritetici Interpersonali, ora vi è anche la possibilità per le aziende di finanziare attività e piani formativi a livello individuale.

Ecco come un’ impresa può utilizzare le risorse di un Fondo Paritetico Interprofessionale:

Con un conto formazione aziendale l’azienda ha la possibilità di utilizzare la quota accantonata col versamento dello 0,30% dei contributi pensionistici sul proprio conto per analizzare quali siano i bisogni interni e di conseguenza progettare delle attività formative, anche con la collaborazione di enti esterni (le università ad esempio).

I voucher formativi consentono invece ad un’ azienda di acquistare da un “catalogo” delle attività formative per i propri dipendenti: si possono acquistare seminari, master, giornate di studio, corsi.

Infine, con un progetto territoriale o settoriale, un’ impresa può usufruire di vari progetti formativi organizzati da enti e associazioni che rispondono alle caratteristiche e necessità così come sono espresse negli avvisi pubblici banditi da i vari Fondi Paritetici Interprofessionali.

Gianni Bellé (Asint Srl)