Il cambiamento organizzativo

Il cambiamento è inevitabile

Nella vita di un’azienda il cambiamento può essere definito un aspetto trasversale, in quanto può intervenire in qualsiasi momento della storia dell’azienda. In modo più o meno marcato, con effetti più o meno profondi avvengono sempre piccoli o grandi cambiamenti. L’evento cambiamento, pertanto, non può essere ignorato: si verifica in ogni caso anche se non voluto o non percepito. Ciò che può variare è l’atteggiamento verso il cambiamento.

Le reazioni possono essere: ignorare, agire rispondendo agli stimoli e agli eventi, agire pro-attivamente ovvero essere vigili e precedere gli eventi. Si potranno generare situazioni migliori, peggiori o immutare la situazione esistente. Ciò in relazione a diversi fattori in cui esso viene gestito, ovvero: pianificato, monitorato, misurato. Capita spesso che in azienda la dimensione del cambiamento sia sottovalutata e ciò può creare reazioni di resistenza o di opposizione che possono compromettere gli esiti e allungare i tempi.

L’atteggiamento verso il cambiamento

La reazione nei confronti del cambiamento è fortemente soggettiva: essa è legata alla predisposizione personale verso gli eventi che si manifestano al di fuori della routine quotidiana.

Il quesito è:

cambiamento = pericolo?

Oppure

cambiamento = opportunità?

La situazione di crisi del mercato ha provocato gli avvenimenti che si sono susseguiti a seguito della crisi di mercati hanno sicuramente provocato dei cambiamenti negli aziende, le implicazioni possono essere:

  • personali: in che misura sarò coinvolto?
  • politiche: chi tirerà le redini, che deciderà?
  • organizzative: quanto cambierà l’ambiente di lavoro?

Interrogativi che comportano una scarsa partecipazione e quindi vanificare gli aspetti positivi del cambiamento.

Il processo di cambiamento può essere suddiviso in tre fasi fondamentali: stato attuale, stato di transizione, stato futuro. Lo stato più critico è quello di transizione. Lo stato presente può essere vissuto alla meno peggio. Quello futuro, ha una componente di ignoto e, se non voluto, non suscita quelle motivazioni a far vivere serenamente lo stato di transizione. Quindi la fase di passaggio deve essere gestita nel modo più opportuno.

La gestione

La preparazione al cambiamento deve riguardare non solo gli aspetti tecnici, ma anche quelli legati alle persone. Quindi per promuovere con successo il cambiamento, è necessario prendere in considerazione i seguenti aspetti:

  • coinvolgimento delle persone;
  • governo del processo;
  • sostegno al cambiamento;
  • pianificazione delle fasi.

Ne primo caso è necessario collegare il cambiamento ai bisogni delle persone, a prepararle a svolgere i compiti richiesti, a superare le tensioni, a far fronte alle resistenze interpretandole come segnale di sforzo e a gratificare i progressi. Nel secondo caso è necessario avere una visione chiara dell’obiettivo da raggiungere, instaurare un constante flusso di informazioni ( a testimonianza dell’avanzamento), promuovere la cooperazione e collaborazione. Nel terzo caso è opportuno indirizzare gli impegni iniziali verso un’area che abbia maggiori probabilità di successo. La prima esperienza positiva incoraggerà lo sforzo delle altre e quindi porterà a valorizzare i successi iniziali. Infine, il cambiamento dovrà essere pianificato tenendo presente gli aspetti non solo tecnico-organizzativi ma anche umani. Ogni fase dovrà essere ben identificata nei suoi output, le responsabilità, i tempi e le modalità di misurazione dell’avanzamento.

I ruoli chiave

Il successo, o insuccesso, del cambiamento è determinato dai soggetti coinvolti e dal loro ruolo. Si possono infatti individuare quattro ruoli chiave: il promotore ( es. il management) che da il via al processo e ne monitora l’avanzamento; il sostenitore, ovvero chi coordina; i responsabili di funzione, ovvero coloro che hanno l’autorità di far attuare il cambiamento; il personale, ovvero coloro che in prima persona attuano il cambiamento.

Cambiamento = opportunità

Rivedere la propria organizzazione, i propri processi o approcciarsi ai sistemi qualità ISO 9001, rappresenta l’avvio di un cambiamento importante ed impegnativo per ogni tipo di azienda.

In una situazione economica controversa, in uno scenario in continua evoluzione, rivedere in chiave critica il proprio assetto organizzativo, evidenziandone i punti di forza e di debolezza e le aree critiche su cui intervenire, e quindi il cambiamento,  potrebbe rivelarsi un’opportunità per il futuro di un’azienda.

Possibilità di finanziamento

Sono disponibili presso i vari Enti nazionali, regionali o locali contributi per servizi di consulenza ed affiancamento volti a supportare le imprese nel cambiamento organizzativo, alla riorganizzazione dei processi aziendali  ed anche all’ottenimento di certificazioni qualità ISO 9001.