Liguria: disciplinata la gestione di terre e rocce da scavo

Il regolamento regionale ligure si affianca alla normativa nazionale e disciplina l’utilizzazione degli inerti da scavo la cui volumetria non superi i 1000 mc, nel rispetto delle prescrizioni della normativa nazionale. In particolare, per le opere non soggette a Valutazione di impatto ambientale (Via) o Autorizzazione integrata ambientale (Aia) nei piccoli cantieri (volumetria – che l’opera non è sottoposta a Via o Aia e che il volume dei materiali di scavo prodotti nella realizzazione dell’opera non eccede i 1000 mc in banco;
– che le terre e rocce di scavo sono idonee all’utilizzo proposto;
– che il materiale di scavo è idoneo ad essere utilizzato direttamente, ossia senza alcun altro trattamento diverso dalla normale pratica industriale secondo i criteri di cui all’allegato 3 del DM 161/2012;
– che il sito di produzione non è interessato da interventi di bonifica rientranti nel campo di applicazione del titolo V, parte quarta, del DLgs 152/06 e successive modificazioni;
– che in base alle indagini svolte, il materiale da scavo presenta concentrazioni di elementi e composti di cui all’allegato 4 del DM 161/06 con spacifico riferimento alla destinazione d’uso urbanistica del sito di produzione e del sito di destinazione;
– che si farà ricorso a metodologie di scavo in grado di non determinare un rischio di contaminazione per l’ambiente.