RAEE: punti critici

Con una risoluzione del 3 aprile 2014, la Commissione Ambiente del Senato denuncia alcune criticità riscontrate nel D.L.vo 49/2014 e “impegna il Governo a dare attuazione alle indicazioni di seguito riportate, anche nell’ambito dell’adozione dei decreti attuativi previsti dallo schema di decreto legislativo in parola”. In particolare, si legge nella risoluzione, “gli otto anni trascorsi di attuazione del sistema nazionale di raccolta, riciclo e smaltimento dei RAEE hanno visto luci e ombre” ed “il sistema di raccolta dei RAEE è tuttavia afflitto da alcune criticità”: inoltre, il nuovo D.L.vo 49/14 “non tiene tuttavia conto della maggior parte dei rilievi e delle osservazioni rese dalla Commissione in sede consultiva”. In particolare, per fare alcuni esempi concreti, con riferimento all’articolo 7 (preparazione per il riutilizzo e riutilizzo), si osserva che il comma 1 non chiarisce in capo a chi ricada l’obbligo di avviare i RAEE ai centri accreditati ed il comma 2 sembra sottintendere che la selezione fra i RAEE destinati a trattamento e quelli destinati al riutilizzo sia effettuata nei centri di raccolta. Tale previsione rischia di restare inattuata perché tali centri non sono di norma autorizzati ad effettuare tale suddivisione, né hanno conoscenze tecniche e capacità professionali per farlo. L’articolo 11 (deposito preliminare alla raccolta presso i distributori) sembra inoltre porre vincoli eccessivi ed ultronei rispetto a quanto richiesto dalla direttiva, che rischiano di rallentare e di bloccare il sistema. Infatti, l’articolo 11, comma 2, lettera a) è in contrasto con quanto attualmente previsto dalla L. 97/2013, articolo 22, comma 5, che consente oggi l’adozione di procedure semplificate – che tuttavia garantiscono la tracciabilità – in tutte le fasi di gestione dei RAEE, anche nel caso in cui si raggruppino quantitativi superiori a 3.500 kg. Ancora, con riferimento all’articolo 12 (raccolta differenziata dei RAEE domestici), le misure e le azioni finalizzate a garantire la realizzazione degli obiettivi di raccolta differenziata, richiedono la sottoscrizione di apposite convenzioni per il conferimento ai centri di raccolta esterni al Comune nel cui territorio è prodotto il rifiuto. Il risultato è quello di rendere complessa e rigida la struttura della raccolta.

Fonte: TuttoAmbiente