Dallo scorso 1 luglio è completamente in vigore il nuovo Regolamento Prodotti da costruzione 305/2011 che sostituisce la vecchia Direttiva 89/106. Dopo oltre venti anni di applicazione della direttiva e della marcatura Ce sui prodotti, si è ritenuto di rivedere la legislazione vigente avendo in mente i seguenti principi guida: chiarezza, semplificazione, credibilità e armonizzazione. La domanda che ci si pone è se per gli operatori del settore si tratta di una semplice evoluzione o piuttosto di una rivoluzione. La risposta può essere diversa a seconda del soggetto interessato. Per i produttori di materiali, infatti, poco cambia, almeno per il momento: dovranno fornire insieme al prodotto la “dichiarazione di prestazione” in sostituzione della precedente “dichiarazione di conformità”. Sicuramente qualche innovazione sarà introdotta quando nelle norme armonizzate saranno presenti i criteri per rispettare il settimo requisito base introdotto dal regolamento, ovvero l’uso sostenibile delle risorse naturali. Più volte abbiamo ribadito che la sostenibilità nelle costruzioni è il futuro, e anche il nuovo regolamento lo conferma. Per i distributori di materiali, invece, è una vera e propria rivoluzione: nella vecchia direttiva non avevano un ruolo esplicito, che ora invece viene loro assegnato e che vedono come un’opportunità per migliorare il mercato, rimuovendo operatori poco corretti o non in regola con la legislazione vigente e, tutto sommato, anche come un’occasione per “nobilitare” il loro ruolo di intermediari tra il mondo professionale, le imprese e i produttori. Occasione che vogliono sfruttare. Nel nuovo regolamento particolare attenzione è posta anche alla sorveglianza sul mercato, elemento fondamentale per garantirne la piena attuazione. È infatti inutile porre regole se poi nessuno si preoccupa di verificare che siano rispettate. Crediamo che l’implementazione di un’efficace sorveglianza del mercato possa essere il vero punto di svolta per il mercato delle costruzioni in Italia, soprattutto in questo momento di forte crisi del settore. E questa sarebbe finalmente la vera rivoluzione!
Articolo tratto da ICMQ Notizie N.70
(ICMQ Istituto di Certificazione e Marchio di Qualità per Prodotti e Servizi per le costruzioni)