Verifica della vita residua degli apparecchi di sollevamento

Per assicurare il funzionamento in piena sicurezza degli apparecchi di sollevamento è necessario che siano mantenute le condizioni di lavoro e di funzionamento previste dal costruttore; questo può essere attuato mediante ispezioni periodiche in grado di rilevare le deviazioni dalle condizioni di sicurezza in modo da consentire interventi correttivi volti a garantire la tenuta strutturale.
A tale scopo la nuova normativa prevede ispezioni periodiche a cura dell’utilizzatore così definite:
Prima verifica periodica che prevede anche la compilazione della scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura di lavoro;
Verifiche periodiche successive alla prima;
Intervento di controllo straordinario;
Indagine supplementare per le attrezzature di lavoro messe in esercizio da oltre 20 anni, finalizzata a quantificare il tempo in cui la macchina potrà ancora operare in condizioni di sicurezza con le eventuali relative nuove portate nominali.
L’indagine supplementare ha lo scopo di verificare eventuali lesioni nelle componenti strutturali che possono portare fino alla rottura delle stesse, con tutti i danni e i pericoli che ne possono derivare.
Tale indagine è stata resa obbligatoria dalla normativa in vigore dal 23 maggio 2012 (D.M. 20 gennaio 2012, pubblicato sulla G.U. 24 gennaio 2012, n. 19) per tutte le attrezzature di sollevamento in esercizio da oltre 20 anni al fine di stabilire la vita residua della macchina cioè il tempo per il quale l’apparecchio di sollevamento potrà ancora operare in condizioni di sicurezza strutturale.